Il disco di Festo
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Giochi dell'Antico Egitto
Il disco di Festo si trova oggi nel Museo di Iraklion, a Creta. Si tratta di un oggetto di argilla di circa 16 centimetri di diametro e 16 millimetri di spessore, risalente al 1600 o 1700 a.C. Su entrambi i lati sono incisi dei simboli, in una sequenza a spirale, dalla parte esterna verso il centro. Sembra che questi simboli siano stati impressi nell'argilla fresca con una specie di timbro o punzone di legno o di metallo. Questa caratteristica ne fa il primo esempio oggi conosciuto di stampa a caratteri mobili. Probabilmente gli stessi timbri furono usati per impressionare altre tavolette, ma a tutt'oggi non sono stati trovati altri oggetti simili.
Il disco fu ritrovato nel 1908 nel palazzo minoico di Festo, durante una spedizione italiana, guidata dagli archeologi Halherr e Pernier.
Il "linguaggio" del disco non è stato ancora decifrato in maniera univoca.
A Creta vi sono state, epoca dopo epoca, ben tre scritture diverse, tutte misteriose. La decifrazione delle antiche scritture è sempre stata un grosso problema per gli studiosi, soprattutto se non viene trovata una iscrizione bilingue che metta a confronta la lingua da decifrare con un'altra già conosciuta (come avvenne con la scoperta della stele di Rosetta). A Creta, invece, non è stata trovata alcuna iscrizione bilingue.
La più antica scrittura cretese assomigliava ai geroglifici egiziani e consisteva in segni pittorici come stelle, pesci, mani... Da questi geroglifici derivarono due scritture, chiamate Lineare A e Lineare B. La prima si diffuse nella parte centrale di Creta tra il 1800 e il 1400 a.C. e possedeva circa 90 caratteri di cui circa la metà derivanti dalla scrittura geroglifica. Tra il 1450 e il 1200 a.C. si impose invece la Lineare B, in parte derivata dalla A, e che fu utilizzata anche dai Greci. I segni del disco di Festo rappresentano un mistero, in quanto non sembrano derivare né assomigliare ad alcuna delle tre scritture illustrate.
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Ultimo aggiornamento: 20/12/2024