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(Gioco della) Iena |
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Introduzione Questo gioco viene praticato dalla tribù araba nomade dei beggara (o baggara), che vive nelle terre piatte a est del Nilo, nel Sudan. Si tratta di una tribù dedita alla pastorizia (il suo nome significa "popolo del bestiame") e all'allevamento di cavalli. Durante la stagione delle piogge la tribù vive nelle praterie, nei periodi di secca si trasferisce invece a sud, lungo il fiume. Il gioco rispecchia alcune caratteristiche tipiche della vita nomade. Il tavoliere è a forma di spirale e richiama quello del Mehen o quello del Sig; lungo la spirale, normalmente tracciata sulla sabbia, vi sono dei buchi, in numero variabile. Ogni buco rappresenta il campo, preparato alla fine di una giornata di cammino. Un buco centrale, più grande, è il pozzo dell'oasi. Il punto di partenza è rappresentato da un altro grande buco, il villaggio. Il percorso sul tabellone è la rappresentazione del lungo viaggio delle madri verso il pozzo per lavare i panni e l'ancor più pericoloso ritorno. Alla fatica del viaggio si aggiungono i doveri dei taba da pagare. Il taba è l'energia che si accumula in previsione degli imprevisti del futuro e la tassa per la preziosa acqua del pozzo. Anche nella corsa della iena il bene più prezioso è l'acqua, tanto è vero che paga più degli altri per abbeverarsi al pozzo e per riprendere le forze che le consentono una corsa sfrenata alla ricerca delle madri che si sono attardate nel rientro al villaggio. Le sorti del viaggio e l'incolumità della madre sono dunque affidati al giocatore che come un figlio devoto deve provvedere a garantirle un viaggio sicuro. Il gioco è noto anche come Hyena, nome attribuito da RC Bell, oppure come Gioco della Iena a Caccia; il suo nome in arabo è Li'b el Merafib. |
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Figura 1 |
Come si gioca Il gioco è composto da: - un tavoliere a forma di spirale. La spirale si snoda su un certo numero di caselle, di volta in volta definito, dall'esterno verso il centro; - una pedina per ciascun giocatore, detta anche "Madre" o "Mamma"; - una pedina detta "Iena", che non appartiene a nessuno e che all'inizio non entra in gioco; - 3 bastoncini a doppia faccia per la determinazione del movimento: hanno in sostanza la stessa funzione dei dadi.
Il numero dei giocatori è variabile.
La posizione iniziale è quella riprodotta in figura 1 (tavoliere vuoto). Nella figura viene riportata, per comodità, anche la numerazione delle caselle. Il numero delle caselle non è fisso; nello schema qui riprodotto ve ne sono 58, ma si può arrivare a numeri vicino a 100. All'inizio della partita tutte le pedine vengono poste nella casella grande all'esterno della spirale, detta anche "Villaggio" e nella figura 1 contrassegnata con il numero 0. |
Ogni giocatore a turno lancia i bastoncini e muove la propria pedina a seconda del punteggio ottenuto. Il suo turno finisce quando ottiene il 2. Il valore dei lanci è il seguente: - 3 facce scure (convesse): avanzamento di 6 caselle e rilancio dei bastoncini; - 3 facce chiare (piatte): avanzamento di 3 caselle e rilancio dei bastoncini; - 2 facce chiare (piatte): avanzamento di 2 caselle e passaggio di turno all'avversario successivo; - 1 faccia chiara (piatta): un "taba", punteggio speciale che non serve per l'avanzamento ma per entrare in gioco; nel corso della partita ha altre particolari funzioni. Chi ottiene un taba ha diritto al rilancio dei bastoncini. |
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Solo chi ottiene un taba può entrare in gioco con il punteggio ottenuto dal rilancio dei bastoncini. Ogni giocatore muove la sua pedina "Madre", mentre la Iena per il momento non entra in gioco. Su una qualsiasi casella possono sostare anche più Madri. Dopo la prima mossa chi ottiene un taba se la segna su un foglio di carta o sulla sabbia: gli servirà quando raggiungerà la casella finale, detta "Pozzo". Infatti, per riprendere il percorso di ritorno dovrà pagare due taba "per fare il bucato", precedentemente ottenuti; se invece non li possiede dovrà attenderli lanciando i bastoncini nei normali turni di gioco. I taba utilizzati vengono cancellati. Il Pozzo va raggiunto con un tiro diretto. Se mancano dei punti si possono utilizzare dei taba (fino a 5) precedentemente ottenuti; anche in questo caso i taba "pagati" vengono cancellati. Una volta raggiunto il Pozzo e lavati i panni (pagando due taba), la Madre riprende la via del ritorno, in senso inverso, alla volta del Villaggio (casella 0). La prima Madre che rientra nel Villaggio (in questo caso non è necessario un tiro diretto) ha vinto la partita, che però non è ancora finita. A questo punto, infatti, il vincitore libera la Iena, che può lasciare il Villaggio, comunque, solo dietro pagamento di due taba. La Iena viaggia a velocità doppia (raddoppia cioè il punteggio ottenuto dai bastoncini). La Iena mantiene anche la possibilità di rilanciare ottenendo 3 facce scure, oppure 3 chiare, oppure un taba. Quando la Iena raggiunge il Pozzo deve pagare 10 taba per dissetarsi e riprendere il viaggio di ritorno. Solo nel viaggio di ritorno la Iena mangia tutte le Madri che raggiunge o sorpassa. Il vincitore della partita è colui che libera la Iena. Si distinguono però due categorie di perdenti: quelli che riescono a riportare nel Villaggio la Madre e quelli che non ci riescono. In una serie di partite a Iena si può stabilire un punteggio di tre punti per ciascuna partita vinta, di un punto per ogni sconfitta onorevole (Madre in salvo nel Villaggio) e 0 per gli altri. Per giocare a Iena si possono utilizzare, invece che i bastoncini, delle monete. Oppure si possono utilizzare dei comuni dadi da gioco a 4 facce o a 6 facce. Utilizzando un dado a 4 facce (a forma di piramide) si può stabilire questa corrispondenza: 1 = 2 facce chiare 2 = 3 facce chiare 3 = 3 facce scure 4 = taba. Utilizzando un dado a 6 facce si può invece stabilire questa corrispondenza: 6 = avanzamento di 6 caselle e rilancio; 3 = avanzamento di 3 caselle e rilancio; 2 = avanzamento di 2 caselle e passaggio del turno; 1, 4 e 5 = taba. |
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Ultimo aggiornamento: 02/12/2008 - Per suggerimenti e contributi: E-mail |