a cura di
Luca
Cerrato
Benvenuti nel meraviglioso mondo delle varianti scacchistiche o chess variant,
come vengono chiamate oltre Manica, un mondo popolato di Imperatori, Re, Regine, Principesse,
ma anche di semplici pedoni, che fanno il loro sporco lavoro!
Prima di incominciare il viaggio in questa famiglia di giochi il sottoscritto
vorrebbe fare delle semplici considerazioni.
Utilizzare l'espressione "varianti scacchistiche" per definire questo insieme di giochi
potrebbe far pensare che il tutto inizia e gira intorno alla scacchiera ed ai suoi pezzi. Questo è vero, ma solo in parte.
Gli scacchi, come la maggior parte dei giochi tradizionali, hanno risentito del passare dei secoli.
Il regolamento è cambiato per adattarsi alle esigenze dei giocatori del tempo.
Il ceppo originale si perde nella notte dei tempi, forse da qualche parte in India.
Il Chaturanga (o gioco delle quattro armate) è considerato uno dei padri del gioco moderno. Secondo altri studiosi il gioco
sarebbe nato in Cina (Chi) utilizzando antichi simboli astronomici.
Dal lontano oriente il gioco si è diffuso nel mondo.
Ha viaggiato verso occidente cambiando forma, lo Shatranj era giocato
in Persia. In Europa è arrivato
verso l'anno mille, con le conquiste islamiche della Sicilia e della Spagna, con un regolamento differente da quello moderno.
Alcune varianti utilizzavano anche i dadi per rendere il gioco più veloce, italiana fu l'introduzione del movimento moderno della Regina.
Sulla via del lontano oriente si è evoluto in varie forme, le due più conosciute sono gli Xiangqi
(gli scacchi cinesi, vedi la scacchiera gigante di lato)
e lo Shogi (gli scacchi giapponesi).
Gli stili di vita delle popolazioni hanno influenzato gli Scacchi, gli Xiangqi e gli Shogi.
Gli Scacchi non sono altro che un esercito guidato dal proprio generale,
l'imperatore dello Xiangqi rappresenta la divintà "rinchiusa" nel suo palazzo e
nello Shogi abbiamo la figura dei samurai che cambiano padrone a seconda delle situazioni.
Che cosa si intende per variante scacchistica? Ho provato a dare una definizione di variante scacchistica, senza alcuna pretesa che sia completa e ben formulata.
Una variante scacchistica è un gioco che si svolge tra due o più giocatori, su un tavoliere di forma qualsiasi,
con un numero variabile di pezzi per giocatore. I pezzi sono dotati di un movimento di spostamento ed uno di cattura.
Fin qui la definizione potrebbe andare bene quasi per qualsiasi gioco, aggiungendo il seguente vincolo sui pezzi il numero
si riduce.
I pezzi di partenza, del singolo giocatore, devono essere almeno suddivisi in due gruppi con caratteristiche di movimento diverse.
Le diversità possono essere sul movimento di spostamento o sul quello di cattura o su entrambi.
Per esempio in questa categoria rientra il Tablut (scacchi vichinghi) oppure il gioco romano Latrunculi.
La dama non è una variante degli scacchi perché tutti i pezzi sono uguali all'inizio della partita.
Molto probabilmente nella definizione rientrano
molti altri giochi che non hanno nulla a che vedere con le varianti del gioco degli scacchi.
Piccola guida introduttiva alle varianti scacchistiche Questa guida ha lo scopo di introdurre il giocatore nel mondo delle varianti scacchistiche e
non pretende di essere esaustiva. Per approfondimenti vari vi consiglio
di leggere libri specializzati o navigare in rete alla ricerca dei siti dedicati o
contattare associazioni di giocatori (al termine del manuale troverete dei riferimenti).
Il numero di varianti è dell'ordine di qualche migliaio ed ognuno di noi potrebbe generarne altrettante, per questo motivo
in questo scritto saranno elencate solo alcune di esse. Inoltre
non è intenzione dare una classificazione delle varianti scacchistiche. Se avete sotto mano una scacchiera ed i pezzi per giocare a scacchi il cambiamento
più naturale che potrebbe venirvi in mente è modificare o inserire nuovi pezzi.
Si possono aggiungere nuovi poteri speciali ai pezzi senza modificarne le caratteristiche originali.
Una variabile moderna sono gli scacchi Magnetici (ideati da Joao Neto e Claude Chaunier)
in cui, oltre ai classici movimenti,
i pezzi possono sfruttare l'effetto magnetico. Pezzi di differente colore si attraggono,
mentre i pezzi amici si allontanano.
Negli scacchi Atomici il pezzo catturato esplode come bomba atomica, con la conseguenza che i pezzi adiacenti
a quello catturato vengono eliminati dal gioco (non conta il colore).
L'inventare nuovi pezzi è un'attività che ha attratto ed affascinato i giocatori durante i secoli.
Ecco un breve elenco di alcuni pezzi inventati nei secoli.
Il Cammello e la Giraffa prendono vita dal classico movimento del classico Cavallo, solo che varia la
lunghezza del salto. Cammello 2x4 e Giraffa 2x5.
L'Amazzone è un pezzo composto di origine medioevale, che combina il movimento della Regina (Alfiere+Torre)
con quello del Cavallo, viene anche chiamato Regina Onnipotente o il Terrore.
L'Imperatrice, movimento che associa la mossa della Torre e del Cavallo.
Il Griffone, utilizzato nel gioco Grande Acedrex, descritto in un libro
che porta data 1283 sotto il regno di Alfonso X di Spagna.
Si muove di una casella in diagonale e poi continua come una Torre.
Il Cannone, utilizzato negli scacchi cinesi, si muove come la Torre,
ma per catturare deve saltare un pezzo proprio o avversario.
L'Immobilizzatore, inventato da Robert Abbott per il gioco Ultima pubblicato nel 1962.
Si muove come una Regina, non può catturare nessun pezzo. Immobilizza tutti i pezzi delle caselle adiacenti, che
non possono muoversi fin quando non si allontana. Due Immobilizzatori
affiancati si suicidano perché nessuno dei due potrà muoversi sino a fine partita.
Il Joker, si muove come l'ultimo pezzo che ha mosso l'avversario, autore T. R. Dawson.
Molto interessante è la variabile Ultima, ideata da Robert Abbott nel 1961.
Negli scacchi tradizionali i pezzi hanno un movimento di spostamento differente,
ma catturano tutti per sostituzione (il pezzo catturante
prende il posto del catturato), in questa variante i pezzi si muovo quasi sempre con lo stesso movimento,
ma catturano in modi diversi.
Anche senza nessuna alterazione "comportamentale" dei pezzi potete giocare ad interessanti varianti.
Se non si agisce sul movimento dei pezzi si può lavorare su altre parti del regolamento:
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Scopo del gioco. |
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Disposizione iniziale dei pezzi |
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Numero di pezzi mossi in un turno ed altre diavolerie. |
Nei Vinciperdi (Give and Take) l'obiettivo è perdere tutti i pezzi (il Re viene considerato un normale pezzo).
Negli Scacchi Estinzione (ideati da R. Wayne Schmittberger), vince chi riesce ad eliminare una delle sei "specie" di pezzi, cioè
i due alfieri, le due torri, i due cavalli, tutti i pedoni, il re o la regina.
Se vi piacciono le corse non dovete perdervi i Racing Kings, una corsa folle dei vostri Re, che partendo dallo stesso
lato del tavoliere, devono arrivare prima dell'avversario sull'ottava riga.
Trovate noioso lo studio delle aperture?
Allora cimentatevi con gli scacchi a disposizione iniziale differente da quella ortodossa.
Si può cambiare solo la disposizione della prima riga, scambiando tra loro i pezzi. Alcune varianti
hanno il vincolo di tenere il Re tra le due Torri.
Si può optare per un cambio più drastico, disponendo tutti i pezzi come
si vuole nella propria metà della scacchiera, rispettando semplicemente delle regole basilari:
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Non ci devono essere pedoni sovrapposti. |
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Nessun pedone sulla prima riga. |
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I Re piazzati sulle proprie prime righe. |
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Il bianco non può catturare alla prima mossa. |
Potete anche provare il brivido di muovere più di un pezzo alla volta con gli scacchi a cadenza progressiva e multipla.
Nella cadenza progressiva il numero di pezzi da muovere si incrementa turno per turno,
alla prima mossa il bianco muove un pezzo, il nero muove due pezzi,
il bianco 3 e cosi via.
Si hanno quattro varianti principali con la mossa a progressione.
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Progressivi scozzesi, ideati prima della seconda guerra mondiale, la sequenza
si interrompe quando si dà scacco al Re.
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Progressivi italiani, lo scacco al Re deve esser dato alla fine della sequenza.
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Progressivi inglese, bisogna muovere tutti i pezzi prima di rimuoverli una seconda volta.
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Scozzesi moderni, la differenza rispetto al gioco originario è costituita dal
fatto che la serie si interrompe se si muove un proprio pezzo in una casa attaccata dall'avversario.
La serie si interrompe anche se si dà scacco all'avversario.
Se l'elevato numero di pezzi mossi per turno vi procura agitazione ed affanno potete giocare alle variabili
a cadenza multipla, dove si muovono due o al massimo tre pezzi: scacchi marsigliesi, valanga, Triples.
Ad alcuni autori non è bastato introdurre o modificare i pezzi ed hanno pensato di variare le dimensioni e la forma della scacchiera o
aumentarne il numero.
Una variante storica sono gli scacchi Bizantini, giocati su una scacchiera circolare, vedi la figura di sopra.
Molte varianti utilizzano scacchiere di dimensione diverse dalla classica.
Gli scacchi cinesi sono giocati su un tavoliere 10x9, con un fiume tra i due schieramenti,
un palazzo per i due Imperatori e i pezzi sono collocati sulle intersezioni
e non sulle caselle.
Una variante dello Shogi, il Tai Shogi, utilizza una tavola enorme, di 25x25 caselle, con più di un centinaio di pezzi per giocatore.
Altri giochi utilizzano più di una scacchiera, è il caso degli scacchi Alice dove si utilizzano due scacchiere.
Inventati da V. R. Parton nel 1953, il nome è ispirato all'eroina del famoso romanzo di Lewis Carrol "Attraverso lo specchio".
Il pezzo mosso viene spostato sulla seconda scacchiera.
Se non avete voglia di costruirvi un tavoliere oppure non avete a disposizione più di una scacchiera
potete utilizzare la vostra scacchiera portando delle modifiche virtuali,
eliminando i bordi. Questo vuol dire che si possono considerare uniti i due bordi opposti.
E' il caso degli scacchi cilindrici in cui pezzi possono
passare da una parte all'altra dei bordi laterali.
Eliminate tutti i bordi e potete giocare agli scacchi sferici.
Se vi è venuta l'idea di portare gli scacchi in tre dimensioni con bizzarre scacchiere, sappiate che qualcun altro ha avuto
questa idea, ci sono per esempio gli scacchi tri-dimensionali dedicati alla serie televisiva Star Trek.
Esistono anche numerose varianti per gruppi di amici, in cui si gioca in più di due.
Per esempio la variante degli scacchi cinesi, Qiquo Xiangqi, in cui si può giocare fino
ad un massimo di 7 giocatori. Alcuni libri di riferimento:
Storia degli scacchi in Italia, Adriano Chicco - Antonio Rosino.
New Rules for Classic Games, autore R. Wayne Schmittberger .
The Encyclopedia of Chess Variants, autore David B. Pritchard.
A History of Chess, autore H.J.R. Murray.
Il più grande sito internet per le varianti scacchistiche, in lingua inglese, è senza dubbio
The Chess Variant Pages. Esistono anche associazioni dedite al gioco e allo studio delle varianti.
Senza alcun dubbio la più importante, fino a qualche anno fa, era quella italiana.
L'
A.I.S.E. ( associazione italiana scacchi eterodossi) era l'associazione più attiva, grazie al lavoro
dei suoi associati capitanati da Alessandro Castelli. Periodicamente veniva pubblicato EteroScacco,
il giornale dell'associazione. Purtroppo in questi ultimi anni l'AISE ha cessato l'attività, per vari motivi.
Stessa fine ha fatto l'associazione americana NOST (kNights Of the Square Table) dopo decenni di attività.
Ancora attiva è l'associazione inglese
Variant Chess.
Un ringraziamento a
Fabio Forzoni che ha curato il seguente elenco di varianti scacchistiche, giocate a suo tempo nell'AISE.
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