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Scacchi Bizantini

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Introduzione e regole
Introduzione
Alcuni documenti conservati presso la British Library di Londra ed altri ritrovati in India, sembrano indicare che la variante scacchistica denominata Scacchi Bizantini, sia presente in Persia già nel X secolo d.C. In questa variante, nota anche come Shatranj Al-Muddawara o Shatranj Ar-Rūmīya, il tavoliere è costituito da 64 caselle (disposte su quattro anelli concentrici) su cui si muovono 32 pezzi (16 pezzi bianchi e 16 neri). Secondo Abu Faisal Sergio Tapia, studioso di questa variante, gli anelli del tavoliere rappresentano la conoscenza universale, Dio, la fede, la creazione, l’armonia della tattica, l’antica saggezza…
Gli Scacchi Bizantini vengono a volte chiamati Scacchi Circolari; denominazione che però induce a confonderli con una omonima variante moderna.
 
Scacchi Bizantini
Scacchi Bizantini
Figura 1
Scacchi Bizantini
Figura 2
Come si gioca
La disposizione iniziale è quella riprodotta in figura 1. Il re ed il consigliere sono inizialmente collocati fianco a fianco nell’anello più interno (caselle d1 e d16 per il bianco, d9 e d8 per il nero).
Le regole del gioco sono sostanzialmente quelle dello Shatranj. Il movimento dei pezzi è il seguente:
- Re: muove di una casella per volta in qualsiasi direzione (come il re degli Scacchi moderni);
- Consigliere: muove di una casella per volta solo diagonalmente;
- Torre: muove ortogonalmente di un qualsiasi numero di caselle (come la torre degli Scacchi moderni);
- Elefante: muove esattamente di due caselle solo diagonalmente, in qualsiasi direzione, saltando i pezzi intermedi;
- Cavallo: muove ad “L”, come il cavallo negli Scacchi moderni;
- Pedone: muove come il pedone negli Scacchi moderni, ma senza la possibilità di muovere di due caselle nella mossa iniziale. Il pedone muove sempre in direzione dei pezzi avversari: alla prima mossa, ad esempio, il pedone in d2 può muovere in d3, quello in c15 in c14.
In questo gioco non esiste la promozione dei pedoni. Se al termine di una mossa due pedoni avversari si trovano l’uno di fronte all’altro in caselle adiacenti, vengono entrambi rimossi dal tavoliere prima dell’inizio del turno successivo.
L’obiettivo è catturare tutti i pezzi avversari lasciando l’avversario con il solo re. Il giocatore che rimane soltanto con il re ottiene la patta se riesce a catturare l’ultimo pezzo avversario nella mossa successiva. In caso di stallo è il giocatore messo in tale situazione a vincere.

Varianti
Variante Cittadelle
In un testo del XIV secolo viene citata una variante degli Scacchi Bizantini, caratterizzata da una diversa disposizione dei pezzi (re e consigliere si trovano nell’anello esterno) e da quattro caselle centrali (husûn) dette cittadelle o fortezze (vd. figura 2).
Le regole sull’utilizzo delle caselle centrali sono incerte. La teoria più accreditata riguarda il re: se riesce a raggiungere la cittadella più lontana (la casella e3 per il re bianco, la casella e1 per quello nero) ottiene la patta.
Questa variante viene anche detta Scacchi della Cittadella (Citadel Chess), denominazione che però induce a confonderla con una variante antica omonima.
Ultimo aggiornamento: 13/12/2024
© Marino Carpignano 2002-2024
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